lunes, 4 de octubre de 2010

Mapuches TERRA, TERRITORIO E TERRITORIO ANCESTRALE

 Por Claudia Borri.
 La Mia Opinione sul testo che mi hai mandato è, in breve, la seguente:
 
L’ho letto molto volentieri perché mi sembra che metta a fuoco i problemi chiave della questione mapuche con molta chiarezza, con spirito costruttivo e con la capacità di individuarne la complessità.
 
1.Sono, in particolare, d’accordo sulla distinzione (a mio parere mai sufficientemente capita preliminare ad ogni approccio al tema) tra TERRA, TERRITORIO E TERRITORIO ANCESTRALE. Giuste e opportune le spiegazioni che si danno in merito.  Mi pare che anche le parole di Aucán  a questo proposito siano condivisibili.
2. Il problema tra autonomia e Stato andrebbe effettivamente risolto sotto il profilo giuridico nella Costituzione, considerando anche le affermazioni contenute nella legge indigena del 1993 e della risoluzione 169 del OIT.
 
In conclusione : mi sembra che il testo presenti un punto di vista soprattutto giuridico, che è sì fondamentale in questo lapso, ma che presuppone la volontà di fare una completa riforma costituzionale ( la Costituzione è ancora quella di Pinochet)
Un modello in questo senso, visto che l’autore cita due casi europei (la Spagna e l’URSS), potrebbe essere proprio la Costituzione Italiana , una delle poche cose buone che ci sono rimaste durante i 16 di Berlusconi. Alludo alle Regioni autonome, o a Statuto Speciale, come Val d’Aosta, Alto Adige, ecc. che, naturalmente, hanno un loro parlamento e governo regionali. Qui alla minoranza linguistica e culturale (francese e tedesca) viene data la possibilità di contare esattamente come quella italiana, a cominciare dal bilinguismo scolastico e dai finanziamenti statali alle attività agricole.
 
Certo, le difficoltà sono molto più significative in Cile, soprattutto perché non solo SOLO di carattere giuridico:
 
  1. La Araucanía non è abitata solo da mapuche, ma da cileni che si ritengono razzialmente superiori e che detengono il maggior quantitativo di terre. Gli interessi delle aziende forestali sono anche gli interessi dello Stato, che non ha mai svolto una seria politica ambientale, per esempio. Esistono leggi a tutela dell’ambiente forestale, per esempio?
  2. Lo Stato cileno è per tradizione fortemente centralizzato; se non sbaglio, le regioni sono ancora rette da un governatore non eletto. Come inserire in questo contesto un “territorio autonomo dell’Araucania”?
  3. La proprietà collettiva delle terre, che rispetterebbe l’autonomia dei mapuche nel territorio ancestrale, che possibilità avrebbe di essere redditizia?
  4. Piñera ha vaste proprietà sul Lago Ranco e deve rendere conto delle sue decisioni al suo elettorato di ricchi proprietari.
Traducción: Adriana Ahumada. 
1.- En particular, estoy de acuerdo con la distinción (a mi parecer nunca suficientemente comprendida, lo que es preliminar a cualquier tipo de aproximación al tema) entre TIERRA, TERRITORIO Y TERRITORIO ANCESTRAL.  Al respecto, me parecen correctas y oportunas las explicaciones que se dan. También considero que las opiniones de Aucán pueden ser  condivisibles o compartidas.
2.- En efecto, el problema entre autonomía y Estado debería ser resuelto,  desde el punto de vista jurídico, en la Constitución considerando también las afirmaciones contenidas en la ley indígena del 1992 y en la resolución 169 de la OIT.
En conclusión, me parece que el texto presenta un punto de vista preeminentemente jurídico, que es fundamental en este período, pero que presupone la voluntad de hacer una completa reforma constitucional (la Constitución sigue siendo la de Pinochet)

Dado que la autora cita dos casos europeos (España y URSS) creo que en este sentido podría ser  un modelo precisamente la Constitución Italiana, una de las pocas cosas buenas que nos va quedando  en estos 16 años de Berlusconi. Me refiero a las Regiones autónomas o con Estuto Especial, como Val d’Aosta, Alto Adige, etc., que obviamente, tienen su propio parlamento y gobierno regional. Aquí las minorías lingüísticas y culturales (francesa y alemana)  tienen la posibilidad de contar exactamente como la italiana, comenzando por el bilingüismo escolar y por los financiamientos estatales (subsidios) a las actividades agrícolas.

Ciertamente, las dificultades son mucho más significativas en Chile, especialmente porque no son SÓLO de carácter jurídico:
1.- La Araucanía no está habitada sólo por mapuches, sino por chilenos que se consideran racialmente superiores y que poseen la mayor cantidad de tierras. Los intereses de las empresas forestales son también los intereses del Estado, que nunca ha tenido una política ambiental seria; por ejemplo. ¿Existen leyes que protejan el medio ambiente forestal?
2.-, El Estado chileno, por tradición,  es muy centralizado, si no me equivoco, las regiones aún son gobernadas por una autoridad (Gobernador) no electa o elegida. ¿Cómo insertar en este contexto un “territorio autonómico de la Araucanía”?
3.- Una propiedad colectiva de las tierras que respete la autonomía de los mapuches en el territorio ancestral, ¿tendría algunas posibilidades  de ser rentable?
4.- Piñera tiene vastas propiedades en el Lago Ranco y tiene que rendir cuenta de sus decisiones a su electorado de ricos propietarios.

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